La relazione tra maschi gay è diversa da quella eterosessuale

La relazione tra maschi gay è diversa da quella eterosessuale

By |2020-05-15T11:58:31+00:0014 May 2001|

Ho avuto una relazione stabile con una donna eterosessuale, ora sto con un maschio gay. Lo amo ma non lo capisco.

Gentile Dott. Alessandro,
Dopo aver avuto una relazione stabile e felice per ben 5 anni con una donna eterosessuale, inaspettatamente mi sono innamorato di un maschio gay. Oggi ho 47 anni e non avrei mai pensato di innamorarmi di un uomo omosessuale e men di meno avere una relazione con un maschio. Ho sempre avuto amici omosessuali, ma non ero nemmeno attratto dall’altro sesso. La questione però è un altra. Sul posto di lavoro ho conosciuto un uomo nonché, mio collega. Appena è arrivato a lavorare nello stesso ufficio dove lavoro io ha attirato la mia attenzione ed è stato molto facile fare amicizia con lui. Abbiamo legato subito e spesso andavamo a pranzo noi due soli.
C’era una bella intesa mentale, reciproca stima e simpatia. La sua vicinanza mi piaceva e mi faceva sentire bene. Discutevamo non solo di lavoro, ma di tutto, lui mi raccontava del suo compagno ed io gli raccontavo della mia compagna, eravamo entrambi felicemente fidanzati. Dopo il lavoro abbiamo preso l’abitudine di fermarsi nei bar della zona per qualche aperitivo. Con il passare del tempo gli aperitivi diventavano sempre più frequenti, il tempo trascorreva sempre più velocemente e la voglia di passare ancora più tempo insieme diventava sempre più grande. Nonostante fossimo, entrambi caratterizzati da caratteri molto forti c’era una bella sintonia. Lui più volte ha voluto conoscere la mia compagna, ma io non ho mai desiderato conoscere il suo compagno.

Ho compreso di nutrire un interesse speciale nei suoi confronti quando ho notato che iniziava a darmi fastidio quando qualche maschio gay lo guardava e cercava di sedurlo e all’inizio quando ciò accadeva scherzavamo e ci faceva fare tante risate. La cosa che più mi ha fatto pensare è stata quando per l’ennesima volta ho inventato delle scuse assurde per evitare di incontrare il suo ragazzo e mi sono interrogato a lungo e poi mi sono confidato e confrontato anche con un mio amico gay sul perché non gli avevo mai presentato la mia compagna nonostante lui me l’avesse chiesto più volte. Per farla breve prima delle vacanze estive abbiamo fatto un Team building di tre giorni all’estero per la nostra azienda. Abbiamo diviso la camera e sin dalla prima notte anche il letto. Da lì a poco siamo tornati a essere entrambi single perché il sentimento che ci legava era troppo forte e fare gli amanti era contro i nostri principi morali.

All’inizio della nostra relazione andava tutto bene. Poi, qualcosa ha cominciato a non funzionare più come prima. Troppi disaccordi, troppi litigi, troppi malintesi, troppi malumori e sinceramente credo di essere io quello che sbaglio, ma non so in cosa. Spesso passiamo da un estremo all’altro. Da come siamo molto sereni e felici senza una ragione ben precisa passiamo ad essere in uno stato di guerra totale. Sono sempre quello che ero prima. La mia personalità non è cambiata, il mio modo di essere e comportarmi nemmeno. Se gli do dei consigli su alcune cose, spesso ho l’impressione che gli sembra come se l’avessi mandato al diavolo e se mi propongo di fare delle cose per lui non è mai la cosa giusta, se parlo, s’innervosisce e quando non parlo molto, si lamenta perché non comunico con lui abbastanza.

Qualcosa mi sfugge e mi domando; se nella relazione precedente con la mia ex compagna ero un compagno premuroso, paziente, comprensibile, dolce e garbato, facevo di tutto per farla stare bene e ci riuscivo, perché con lui sembra che faccio tutto in modo sbagliato e senza volerlo lo faccio stare male?

Che cosa cambia nel rapportarsi con un compagno maschio gay rispetto a una compagna femmina eterosessuale?

Dove sta la differenza? L’unica cosa certa è che ci amiamo moltissimo. Dopo ogni litigio ci chiediamo scusa, facciamo pace e tutto torna come prima per poi ricominciare da capo. Lo amo veramente tanto e non vorrei perderlo per nessun motivo al mondo.
Uno dei miei migliori amici era un cliente di Élite e lei era il suo consulente personale / il suo Gay Love Coach. È stato lui a raccomandarmi di parlarne con lei e giacché al momento non c’è possibilità di incontrarci ho preferito scriverle questa lettera, fiducioso del suo prezioso sostegno.

Con molta stima e gratitudine, Mirko.

Caro Mirko,

trattare l’argomento che lei ha esposto rispondendo alla sua lettera non sarà facile, ma la ringrazio per la fiducia dimostrata. Proverò a fare l’impossibile per aiutarla con qualche spiegazione logica e m’impegnerò a darle anche qualche consiglio, augurandomi che possa in qualche modo migliorare il rapporto con il suo compagno anche se ovviamente,  la cosa migliore sarebbe quella di organizzare un incontro di Gay Love Coaching presso il nostro studio di Élite Men Connections in modo da discuterne di persona o interagire con una videochiamata oppure come minimo parlarne al telefono.

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Sostanzialmente, l’elemento distintivo, quello che fa la grande differenza in una coppia gay ha un nome ben preciso e si chiama TESTOSTERONE.
In secondo luogo subentrano tanti altri elementi che ci fanno capire con più chiarezza e semplifica in qualche modo la differenza tra una relazione tra maschi omosessuali da quella diciamo “classica” eterosessuale.
Non va trascurato anche un fattore culturale con il quale veniamo educati sin da bambini. Non è di meno anche il fatto che gli scenari dai quali assimiliamo i nostri comportamenti sono quelli classici e di conseguenza la comunicazione è più “ordinaria” in una coppia eterosessuale perché la conosciamo già. Di conseguenza ci viene più spontanea, il che non significa che in quanto tale è sempre quella giusta e corretta.

La relazione tra maschi gay dipende dal testosterone, un ormone di natura maschile.

Quando due maschi gay hanno entrambi un livello alto dell’ormone testosterone non c’è spazio per bacche sentimentali e ogni legame affettivo si scioglie. Perché? Perché sono maschi e sonno governati dal testosterone, entrambi nascono già addestrati per colpire. Il desiderio di prendere lo stato del maschio più dominante è nascosto nella loro natura primordiale e di conseguenza diventa incontrollabile dalla razionalità dell’uomo moderno. Più uno dei due si agita, più l’altro perde la ragione e il testosterone lo rende ancora più aggressivo di prima.

Che cosa fare in questi casi? Un ottimo antidoto naturale è il sesso. Uno dei due maschi dovrebbe creare le condizioni per un rapporto sessuale. In tali circostanze nessuno dei due e disposto ad abbassare la guardia, ma uno dei due ha disperatamente bisogno di fare sesso, ma non lo ammetterà mai. I maschi sono troppo orgogliosi perché ammettano che il loro umore dipende da un ormone in particolare.

Caro Mirko, ha mai sentito dire che “gli uomini ragionano con il c…o”?
Bene. Anche i maschi gay funzionano nello stesso modo.
Potrebbe sembrarle così banale, ma in fondo c’è del vero. Questo per dirle che con la sua ex compagna era diverso l’approccio perché le femmine producono l’estrogeno, l’ormone della tenerezza. Quando il suo livello di testosterone la rende litigioso la sua donna con il suo “sesto senso” fiuta tutto e d’istinto diventa subito disponibile, più affettuosa in modo tale da tenere solido il vostro legame di coppia. È un eccellente stratagemma per non far scappare il suo maschio. I maschi omosessuali devono imparare a lasciarsi gestire meno dal c…o e cercare di creare più momenti intimi con il proprio compagno.
In che modo è possibile tutto ciò?
Semplicemente osservando se stesso. Osservare e comprendere un po’ di più il suo compagno le farà bene.
Credo comunque che una buona parte delle vostre liti (per quello che ha esposto nella sua lettera) sia dovuta alla comunicazione non corretta. Deve sapere che l’uomo e la donna non ragionano nello stesso modo.
Le lascio una lista simbolica per farle capire di che cosa necessita maggiormente un uomo e una donna per stare bene.
Un uomo ha bisogno di: fiducia, accettazione, apprezzamento, ammirazione e incoraggiamento.
Una donna ha bisogno di: sollecitudine, comprensione, rispetto, devozione e rassicurazione.
Si tratta di alcuni bisogni primari, che potrebbero anche essere combinate, ma tendenzialmente sono divise come sopra elencati.
Evita più che può a dare consigli e trovare soluzioni per il suo compagno. Un maschio indipendentemente che sia gay o meno, si sente mortificato quando riceve consigli e le vengono proposte delle soluzioni non richieste. Di conseguenza lo rende aggressivo perché scatta subito l’istinto della difesa. Lascialo sbagliare e quando lui sbaglia non criticarlo, accoglilo con dolcezza, rassicuralo, fagli capire che apprezzi il suo impegno e che lui non è un perdente.
Ci vuole la conoscenza dovuta ed è ciò che noi insegniamo agli uomini durante le nostre consulenze di Gay Love Coach nello studio di Élite, ma con l’amore che vi legga, sono sicuro che riuscirete a trovare il modo giusto per comunicare in modo corretto. La comunicazione è indispensabile per il benessere di una coppia gay felice. Forse ci sarà bisogno di comprendere meglio anche il suo inconscio, le sue credenze, autostima, ecc., ma chiaramente non sarà possibile farlo qui scrivendosi.
Mi auguro vuoi possiate valorizzare ancora di più il sesso a scopo terapeutico e apprezzare i suoi benefici che vi aiuteranno a creare legami ancora più forti e vi permetteranno di entrare in contatto con la parte più intima della vostra anima dopo ogni tempesta di ormoni. Si ricordi che l’amore vince su tutto.
Per qualsiasi altra necessità potrà prenotare QUI una consulenza Gay Love Coach dedicata presso i nostri studi di Élite Men Connections.

Fine.

Onori la sua dignità e sii felice.

Io lo spero e glielo auguro con tutto il cuore.

Alessandro.

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