Sono gay single, voglio innamorarmi, ma ho paura e difficoltà ad avere una relazione omosessuale stabile con un uomo.
Gentile Dott. Alessandro,
sono Luca, un ragazzo gay di 29 anni. Ho voglia di innamorarmi e di avere un compagno gay con il quale vivere una relazione omosessuale stabile ed essere una coppia gay felice come tutte le altre. Sono originario dell’Italia meridionale e vivo al Nord da quando ho compiuto 18 anni. Ho sempre saputo di essere omosessuale e ho avuto un’infanzia abbastanza felice. Non ho mai avuto una relazione omosessuale stabile. Oltre ad aver sperimentato più volte il sesso occasionale con uomini gay conosciuti in chat, nei locali gay o luoghi all’aperto come per esempio un parco o posti Gay Friendly come può essere l’esempio di un ristorante, una pizzeria o la discoteca e / o vari Club per Single e non solo, ho provato anche a frequentare qualche ragazzo, ma non ha mai funzionata. Sono un ragazzo d’aspetto molto gradevole (faccio sport, palestra e mi curo molto), penso di essere anche una bella persona. Ho una buona cultura, il mio lavoro mi porta a essere sempre in contatto con le persone LGBT e le occasioni di conoscere uomini gay interessanti non mi mancano.
Dopo ogni incontro con uomini omosessuali focalizzati sul sesso, ho sempre avuto una sensazione strana e dopo aver raggiunto l’orgasmo, mi allontanavo dal partner e quando lui cercava di abbracciarmi, mi alzavo dal letto o me ne andavo perché non volevo essere più toccato. È come se in qualche modo mi sentissi sporco e spesso dopo che lui se ne andava e rimanevo da solo mi sentivo ancora più vuoto di prima, un senso di tristezza mi teneva compagnia per un bel po’ di tempo.
Ho provato a frequentare alcuni uomini gay single che ritenevo interessanti, sono uscito più volte con alcuni di loro (ovviamente con l’intento di sviluppare una conoscenza seria) per valutare se c’erano i presupposti per costruire una relazione stabile gay, ma dopo un po’ in qualche modo mi tiravo indietro. Trovavo e mi focalizzavo su delle cose che non mi piacevano in quella persona e terminavo la conoscenza. In particolar modo mi capitava con quei tipi di ragazzi omosessuali dichiarati, aperti, socievoli, sorridenti, risolti che dimostravano interesse nei miei confronti e avevano subito voglia di conoscermi meglio.
Specialmente chi mi chiedeva ed era curioso del mio passato, chi voleva sapere come immaginavo il mio futuro sotto il profilo di uomo gay e che tipo di coppia gay volessi esserlo.
Non capisco perché mi succede tutto questo quando in realtà ho tanta voglia di innamorarmi e voglio vivere la mia vita di uomo gay libero da quale sono in modo sereno con un ragazzo accanto a me. Voglio avere vicino a me un uomo che mi ami per quello che sono. Vorrei un domani portarlo a casa dei miei genitori e farlo conoscere alla mia famiglia. Sogno di passare insieme a lui e la mia famiglia tutte le feste e gli eventi più importanti. Sono sicuro che la mia famiglia accetterà senza problemi il mio compagno e anche la mia omosessualità. Non ne abbiamo mai parlato apertamente, ma so che loro sanno di me. Spesso, mia madre mi dice “Luca, quanto ancora pensi di rimanere single?”, ma non mi chiede mai di fidanzate o fidanzati. Mi parla spesso di amore e di sentimenti, ma mai di generi o di categorie. Una volta mi disse che sarebbe una buona nonna per i miei figli e una suocera gentile e premurosa per la mia dolce metà e che mi dovevo sbrigare prima che lei diventi troppo vecchia, perché nessuna persona vorrebbe avere una vecchia signora anziana, (magari assillata dagli anni) come suocera, né tanto meno come nonna.
Come vede ho cercato di dipingerle un quadro generale della mia vita, di ciò che sento e di ciò che vorrei per il mio futuro. So che lei non è uno psicologo, ma in quanto Gay Love Coach come spiega tutto questo e cosa mi consiglia di fare?
Grazie di vero cuore, Luca.
Caro Luca,
trattare l’argomento che lei ha esposto rispondendo alla sua lettera non sarà facile, ma la ringrazio per la fiducia dimostrata. Proverò e farò l’impossibile per aiutarla con qualche spiegazione logica e m’impegnerò a darle anche qualche consiglio, augurandomi che possa in qualche modo migliorare il rapporto con il suo compagno anche se ovviamente, la cosa migliore sarebbe quella di organizzare un incontro di Gay Love Coaching presso il nostro studio di Élite Men Connections in modo da discuterne di persona o interagire con una videochiamata oppure come minimo parlarne al telefono.
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Caro Luca,
la sua storia parla delle tante sfide che purtroppo moltissimi uomini gay sono destinati ad affrontare nel corso della loro vita. Il dolore subito, spesso rimane nascosto tra le pieghe della nostra anima anche se con il passare del tempo ci convinciamo di averlo superato. Lei stesso dice “Ho sempre saputo di essere omosessuale e ho avuto un’infanzia abbastanza felice” e a un bambino omosessuale non basta avere un’infanzia abbastanza felice, per sentirsi amato e tanto meno accettato prima dalla stessa famiglia, poi dal mondo esterno che non sempre è rose e fiori. Ha 29 anni, ma non ha mai dichiarato apertamente e non ha affrontato mai l’argomento con la sua famiglia.
Perché?
Forse perché ha ancora paura di mostrare la sua vera natura e dichiarare il suo essere omosessuale per il timore di non essere accettato e/o amato?
Caro Luca,
alle sue domande sarebbe già in grado di dare delle risposte chiare da sé anche solo leggendo questa lettera che mi ha scritto “Non ne abbiamo mai parlato apertamente, ma so che loro sanno di me”, ma chiaramente le mancano alcuni strumenti che per quanto possano apparire semplici sono però necessari a intuire la risposta che ha davanti ai suoi occhi e un Gay Love Coach potrebbe aiutarlo molto. Poi dice “Sono sicuro che la mia famiglia accetterà senza problemi il mio compagno e anche la mia omosessualità”. Molti uomini omosessuali fanno fatica a lasciarsi andare e ospitare nel loro cuore l’amore di un altro uomo perché hanno paura. Spesso, la paura, per quanto razionalmente sappiamo che è infondata continua a tenerci prigionati.
Perché?
Perché negli abissi della psiche di moltissimi uomini gay è ancora viva la convinzione “se mi facessi vedere così come sono e mostrassi quello che veramente sento, lui, mio padre, o lei, mia madre, oppure loro, gli altri, famigliare e parenti, o ancora essi, i compagni di scuola, le persone che mi conoscono non mi amerebbero” e a quanto pare lei non è ancora abbastanza forte da affrontare questa paura ed ecco che cerca un compagno che l’accompagni, che le tenga la mano nel momento del confronto con la sua famiglia. Quando si riferisce a loro, alla sua famiglia nomina solo sua madre e mai il padre. Forse perché sua madre con i suoi discorsi ha già cominciato a darle delle certezze al riguardo e teme invece di deludere suo padre? Quando lei dice che allontana tutti quegli uomini e ragazzi gay che vogliono sapere di lei e conoscerla nel profondo fondamentalmente è sempre quella convinzione inconscia che le impedisce di essere felice e lo costringe a rimanere da solo.
In questi casi, quando si è da soli non si ha paura né di deludere, né di perdere qualcuno. Nell’inconscio si è convinti convinti di non meritare l’amore.
Sempre per la medesima convinzione inconscia che condiziona ancora la sua lucidità si sente sporco solo dopo l’orgasmo e non le succede mentre amoreggia o flirta o cerca di conquistare qualcuno.
Perché?
Perché quando siamo eccitati la paura inconscia diminuisce perché pensiamo meno e siamo capaci di fare cose che in uno stato normale non ne saremo mai capaci di fare. Pensa al potere della folla. Le è mai capitato di cantare a squarciagola in un concerto, di urlare come un matto allo stadio o suonare il citofono di uno sconosciuto e correre divertito insieme ai suoi amici?
Dopo ogni incontro di sesso lei incomincia a rimuginare, si sente sporco e dopo si sente vuoto. Moltissime persone sono convinte che esistono incontri di solo sesso e basta, senza nessun coinvolgimento emotivo. Allora perché non facciamo sesso con chiunque incontriamo disponibile, ma preferiamo farlo solo con alcuni? Chiunque può essere in grado di ingannare gli altri, ma nessuno se stessa.
Impara piano, piano a liberarsi da certi schemi mentali e preconcetti. Incomincia a volersi bene e abbandona il senso della vergogna.
Ricerca quel Luca bambino o quel Luca giovane ragazzo e spiegali che quando pensava o si sentiva attratto dal sesso maschile non faceva nulla di sporco. lo sporco, e l’indegno in realtà esisteva solo nella mente di chi diceva che essere gay è una vergogna. Nel caso trovasse delle difficoltà a incontralo prova a scriverli una lettera. Prova a dichiarare a un amico caro che Luca è gay, informa una sua amica che Luca vuole innamorarsi di un uomo, in qualche modo comunica a Luca che i maschi che piangono non sono delle femminucce, l’inferno non è solo per i gay e se è vero che esiste, all’inferno finiscono tutte le persone cattive, specialmente chi provoca dolore, sofferenza, sconforto e prima di tutti all’inferno ci va chi giudica male, chi deride o maltratta gli altri.
Ora sarà un poco arrabbiato e fa bene, ma vedrà che quando avrà fatto un po’ di pace con quel Luca vedrà che sarà lui stesso ad accompagnarla da sua madre e perdonarla. Se vorrà parlare con sua madre, Luca le stringerà la mano, le starà vicino. Se sarà necessario, le darà coraggio anche per affrontare il discorso con suo padre e perdonare anche lui.
Se qualcosa ancora, la spaventa, potrebbe parlarne con un medico o uno specialista. Se invece vorrà semplicemente fare un confronto, imparare a esprimere e comunicare i suoi pensieri senza il timore di essere giudicato male o non compreso, magari ricevere qualche consiglio, oppure semplicemente sentirà il bisogno di parlarne di persona con una persona amica può prenotare QUI una consulenza individuale con un Gay Love Coach presso lo studio di Élite.
Parlando con qualcuno, imparare a conoscersi un po’ meglio e comunicare in modo corretto si possono fare grandi cose. Magari sarà proprio la nostra Agenzia poi a crearle la possibilità di conoscere il suo futuro compagno mettendolo in contatto con persone serie e motivate a relazione gay stabile.
Fine.
Onori la sua dignità e sii felice.
Io lo spero e glielo auguro con tutto il cuore.
Alessandro.

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